Ricordi di Paolo


The Idle Cricket Club


Ricordi di Paolo





David Blain

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Simone Gambino

ADDIO AL FIRST GENTLEMAN DEL CRICKET ITALIANO
Se n'è andato in un batter d'occhio simile alla fine d'uno splendido innings che arriva quando meno te lo aspetti, lasciandoti l'amaro in bocca. Paolo Riccaboni, scomparso ieri a 66 anni, non è stato solo una colonna portante del cricket italiano negli anni novanta, in quel delicato periodo in cui si è cementato il difficile passaggio da attività spontanea ad organizzata.
In realtà, il presidente fondatore di The Idle Cricket Club resterà per sempre il simbolo indiscusso d'una interpretazione ortodossa del gioco in Italia che lui solo è stato capace di fornire e rispettare a qualunque prezzo, restando sempre fedele a sé stesso.
A lui, il cricket italiano sarà debitore in eterno. Questo perché, in uno dei momenti decisivi per il movimento, seppe fare la differenza, producendo la prestazione scintillante che assicurò il conseguimento del risultato che garantiva al gioco di passare dalla mera sopravvivenza alla crescita.
Il 20 maggio 1995, la delegazione dell'International Cricket Council stava ispezionando i campi italiani per valutare se l'Associazione Italiana Cricket fosse meritevole dell'elevazione da membro affiliato a membro associato. La situazione era in bilico. Almeno fino all'arrivo al Radish, il campo in riva all'Adda, la casa di The Idle. Paolo, in pochi minuti, seppe conquistare i cuori di David Richards, Chief Executive dell'ICC, e Joe Buzaglo, Presidente dei Membri Associati. Ho sintetizzato così questo ricordo ne
Gli Anni Clandestini: ”Paolo aveva predisposto tutto alla perfezione quel giorno: dal campo, il Radish, semplicemente perfetto, al pranzo alla Quinta, dove in un contesto gastronomico eccelso aveva mostrato alle massime autorità mondiali che non ero il solo italiano che masticasse cricket.”
Il successivo 9 luglio l'AIC veniva elevata a membro associato dell'ICC.
Questo non sarebbe successo senza il contributo di Paolo, profeta in patria.
La grandezza di Paolo, tuttavia, emerse ancora di più in quanto pochi mesi dopo, con una decisione sofferta, decise di ritirare The Idle dall'attività agonistica per concentrarsi sul gioco allo stato puro. Dando per scontato il garbo che mostrò anche in questo delicato passaggio, quello che rimane tutt'oggi scolpito nella mia mente è il fatto che lasciava, senza polemiche, ciò che, lui più di tutti, aveva contribuito a costruire. Paolo era ben consapevole, a maggio durante l'ispezione decisiva, di che cosa avrebbe comportato per il cricket italiano l'elevazione in seno all'ICC, evento che avrebbe sicuramente allontanato il gioco praticato in Italia dai valori che lui perseguiva. Eppure, non ebbe dubbi nel lottare perché questo avvenisse, fornendo il contributo decisivo. Sapeva che diversamente il cricket italiano sarebbe morto, un rischio, questo, che di certo non correva la sua creatura già proiettata in una dimensione multiculturale mai eguagliata da altri.
In un mondo dove la gente è ormai solita aprire bocca per millantare le proprie presunte rinunce a favore del bene comune, l'esempio di quanto fece Paolo 27 anni fa resta per me imprescindibile. In silenzio fece quello che sapeva essere giusto anche se a lui non piaceva. Onestamente, io non so se ne sarei stato capace. Lui lo fu.



David Hogarth

Vittorio, Francesca what terrible and sad news, I am so, so, sorry for your loss and ours. Paolo, Lodi and the Riccaboni’s hold such a special place in our hearts and you were all such a big part of why Italy is so special to us.

Thank you for letting us know we will never forget Il Presidente, our deepest condolences, to you and everyone who loved him, David and Sarah



David Pidgeon

Vittorio and Francesca, this is a great shock, our hearts go out to all of you at this time. It has been some time since we connected in person, but the fond memories of Italy and our friends there remain. Paolo and yourselves gave us a unique richness to our time there through our mutual connection to the crazy game of cricket, that many others wouldn’t have had. This morning I am remembering his gentle and musing smile, always intelligent and he almost felt like a ‘protector’ of us neo expatriates! His passion for cricket was maybe only ‘superata’ by his passion for apres cricket, grappa and ad-hoc operettas with yourselves in far flung European venues! Taken too early, but we will preserve those memories dear to our hearts. Love Pidge e Fiona